Uno, nessuno e centomila
"Santoro ha delle idee che colpiscono nel segno. Il suo è un Moscarda dolente e stralunato. Un'ora e mezza di riflessione necessaria."Uno, nessuno e centomila, L'Osservatore, 7 marzo 2020

"Un appassionato saggio della poetica pirandelliana che Emanuele Santoro traduce in un maturo monologo. Una prova composta e efficace."Uno, nessuno e centomila, Azione, 23 marzo 2020

Le famose "maschere" di Pirandello, sono quelle che ogni giorno siamo costretti ad indossare per nascondere chi siamo realmente e farci accettare dalla società e dalle persone che conosciamo, e che di conseguenza ci costringono ad adattare il nostro essere in base ai nostri interlocutori, col risultato di essere sempre diversi ma senza un'identità ben precisa. Quindi chi siamo? Uno? Nessuno? Centomila?
Il protagonista, Vitangelo Moscarda, scopre un difetto al naso che non si era mai reso conto di avere. Non vede allora solo un volto nuovo, ma un insieme di centomila forme differenti che lo fanno esistere solo in funzione delle proiezioni altrui. Comprende di possedere tante diverse personalità quante gli altri gliene attribuiscono, e la sua identità si frantuma, crolla. Così decide di cambiare radicalmente il suo stile di vita, nella speranza di scoprire chi sia veramente, e a quale proiezione di sé corrisponda il suo animo.
Nel suo tentativo di distruggere i centomila estranei che vivono negli altri, le centomila concezioni che gli altri hanno di lui, viene preso per pazzo dalla gente. Moscarda è il forestiere della vita, colui che ha capito che le persone sono schiave degli altri e di se stesse. Vede gli altri vivere in questa trappola, ma neanche lui ne è completamente libero: il fatto che la gente l'abbia preso per pazzo è la dimostrazione che non è possibile distruggere le centomila immagini, a lui estranee, che gli altri hanno di lui.

"Ciò che conosciamo di noi è solamente una parte, e forse piccolissima, di ciò che siamo a nostra insaputa." (Luigi Pirandello)

 Viviamo nell'epoca dei selfie e dei social, con cui cerchiamo ad ogni costo di costruire la nostra immagine per influenzare l'opinione che gli altri si formeranno di noi. Lo facciamo col rischio di illudere anche noi stessi, credendo di essere diversi da quello che siamo, finendo per perdere la nostra unicità.
Moscarda non è uno, noi non siamo Uno ma Centomila, nel riflesso delle prospettive degli altri, e quindi Nessuno.
La ricerca dell'io del protagonista, di come si veda, come lo vedano gli altri, come voglia esser visto, di come sia veramente è quanto mai attuale. Ed è questo il punto di partenza di questo allestimento e lo stimolo di riflessione che vuole offrire.

Adattamento, interpretazione, scene e regia
Emanuele Santoro
Assistente alla regia e aiuto scenografo
Antonella Barrera



di Luigi Pirandello
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