Recensioni
"Come abbiamo sostenuto in altre occasioni, anche con questo Don Chisciotte Emanuele Santoro conferma la sua intelligente capacità di ricostruzione e adattamento teatrale di testi importanti uniti a una sana vocazione alla regia." AZIONE
"Emanuele Santoro rappresenta un caso a sé nel contesto dell'abbondante produzione locale. Santoro lavora sui classici senza troppo rispetto riverenziale, li disseziona, lì ricompone a modo suo e ne estrae un succo personale che consegna al pubblico. Non è più una messa in scena rispettosa del testo originale, ha più a che vedere con una forma di (auto)analisi al cospetto non della drammaturgia ma del personaggio. In questo Don Chisciotte, troviamo un ambiente quanto mai carico di suggestioni. La regia sì rivela ricca di inventiva. L'interpretazione del protagonista è generosa e tecnicamente valida." CORRIERE DEL TICINO
"Felice età e secolo fortunato, quello in cui verranno alla luce le famose mie gesta, degne di essere scolpite in marmi, incise in bronzi e dipinte in quadri, a perenne ricordo dei secoli futuri!"
Lo spettacolo
Don Chisciotte parla dell'uomo e della sua natura. Don Chisciotte parla dell'uomo che vive la sua vita solitaria tra un continuo alternarsi di verità e menzogne, di moralità bene e male intese, di aspirazioni raggiunte e di sogni svaniti, di sante generosità e di vili egoismi. Ci parla dell'uomo che, sostanzialmente anarchico, difende la sua morale contro la morale codificata che gli è innaturale, e che lotta a suo modo per realizzare il proprio ideale alternando la realtà con il sogno e la fantasia, che gli sono necessari all'esistenza.
In Don Chisciotte, letteratura e vita, teatro e vita si mischiano: i mulini a vento diventano dei giganti, le locande dei castelli, i montoni degli eserciti nemici… Ogni cosa può essere soggetta a diversi punti di vista, il che fa perdere chiaramente l'esatta concezione della realtà. Confusione, incertezza, disinganno: una scissione tra coscienza e vita che rende il Don Chisciotte di Cervantes assolutamente attuale. Abbiamo bisogno di Don Chisciotte. Io ho bisogno di Don Chisciotte. Voglio potermi sorprendere e non sentirmi solo nel vedere qualcuno che crede fortemente in ciò che fa, qualcuno che riesce ancora a sognare ad occhi aperti. Qualcuno che, come il nostro Cavaliere dalla triste figura, riesca, in nome di un ideale, ad essere nel mondo e fuori dal mondo al tempo stesso. (Emanuele Santoro)
Emanuele Santoro, aprile 2006.
Riduzione teatrale
scenografia e regia
Emanuele Santoro
Con
Emanuele Santoro
Giorgio Cesaretti
Laura Rullo
Elisa Volonterio
Davide Cavadini