Don Chisciotte parla dell'uomo e della sua natura. Don Chisciotte parla dell'uomo che vive la sua vita solitaria tra un continuo alternarsi di verità e menzogne, di moralità bene e male intese, di aspirazioni raggiunte e di sogni svaniti, di sante generosità e di vili egoismi. Ci parla dell'uomo che, sostanzialmente anarchico, difende la sua morale contro la morale codificata che gli è innaturale, e che lotta a suo modo per realizzare il proprio ideale alternando la realtà con il sogno e la fantasia, che gli sono necessari all'esistenza. In Don Chisciotte, letteratura e vita, teatro e vita si mischiano: i mulini a vento diventano dei giganti, le locande dei castelli, i montoni degli eserciti nemici... Ogni cosa può essere soggetta a diversi punti di vista, il che fa perdere chiaramente l'esatta concezione della realtà. Confusione, incertezza, disinganno: una scissione tra coscienza e vita che rende il Don Chisciotte di Cervantes assolutamente attuale. Abbiamo bisogno di Don Chisciotte. Io ho bisogno di Don Chisciotte. Voglio potermi sorprendere e non sentirmi solo nel vedere qualcuno che crede fortemente in ciò che fa, qualcuno che riesce ancora a sognare ad occhi aperti. Qualcuno che, come il nostro Cavaliere dalla triste figura, riesca, in nome di un ideale, ad essere nel mondo e fuori dal mondo al tempo stesso. (Emanuele Santoro)


"Chi si sfiducia per la monotonia di un testo letto dovrebbe ricredersi. La selezione narrativa di Emanuele Santoro segue la linea filosofica, introspettiva. Il regista e attore è attento a mettere in evidenza la duplicità in costante movimento nella trasfigurazione della realtà, nella percezione di una follia che, in fondo, non è mascherare l'evidenza, ma una ricerca di un altro senso che va oltre all'apparenza." L'Osservatore, dicembre 2021.


Recital dal testo di
Miguel De Cervantes

Voce recitante
Emanuele Santoro

Musiche dal vivo
Claudia Klinzing

Assistente
Antonella Barrera



> repertorio recitals (.pdf)






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